Benvenuti nel sito del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano APS

Benvenuti nel sito del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano APS

Benvenuti nel sito del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano APS

Benvenuti nel sito del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano APS

Benvenuti nel sito del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano APS

Benvenuti nel sito del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano APS

Benvenuti nel sito del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano APS

Sabato 9 e domenica 10 novembre 2024 si è svolta un’importante attività di pulizia e sensibilizzazione presso la Grotta Milano a Petina (SA), nell’ambito della campagna nazionale “Puliamo il Buio 2024”.

L’evento, promosso dal Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano (GSAVD) con la collaborazione del comune di Petina, ha visto la partecipazione di vari gruppi speleologici provenienti da diverse regioni, tra cui CARS, CAI Npoli, GS Melandro, GS Tricase, CAI Castrovillari, GS Cudinopoli, GSNE, GASP CAI Gioia del Colle e GS Vespertillo CAI Bari.

Fondamentale è stato anche il coinvolgimento dei ragazzi del Servizio Civile del Comune di Petina, patrocinatore dell’iniziativa insieme alla Federazione Speleologica 
Campana. 

 Puliamo_il_buio_Petina_1.jpg

  L’obiettivo principale dell’evento è stato la pulizia della Grotta Milano e la sensibilizzazione sull’impatto dei rifiuti negli ambienti sotterranei, serbatoi naturali di risorse idriche e habitat per una fauna specifica.

Le operazioni di raccolta sono proseguite anche durante le recenti esplorazioni che hanno portato a una scoperta di grande rilevanza: un passaggio di collegamento tra la Grotta Milano e la vicina Grava del Poeta, un risultato esplorativo che testimonia l’importanza della collaborazione tra gruppi speleologici.


Durante le attività di pulizia sono stati raccolti e differenziati circa 70 kg di rifiuti, prevalentemente composti da plastica, vetro e contenitori in polistirolo, tipicamente utilizzati in ambito ortovivaistico. I ragazzi del Servizio Civile hanno inoltre contribuito a ripulire il torrente a monte della grotta, riducendo così l’afflusso di rifiuti nell’ambiente ipogeo. I materiali raccolti sono stati lasciati sul ciglio della strada per il ritiro e lo smaltimento da parte del Comune di Petina, che ha assicurato una corretta gestione dei rifiuti. 

Puliamo_il_buio_Petina_.jpgL’evento si è concluso domenica pomeriggio con un incontro presso il Teatro Comunale di Petina, dove il GSAVD ha presentato il progetto “Puliamo il Buio”, illustrando l’importanza di proteggere gli ambienti carsici. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti del Servizio Civile e il Sindaco di Petina, dott. Domenico D’Amato, favorendo un dialogo costruttivo sulla tutela del territorio e la gestione responsabile dell’ambiente sotterraneo.

Puliamo_il_buio_Petina_2.jpgPuliamo_il_buio_Petina_5.jpg
L’iniziativa “Puliamo il Buio 2024” presso la Grotta Milano ha rappresentato una preziosa occasione di cooperazione tra gruppi speleologici e la comunità locale. La scoperta del collegamento con la Grava del Poeta, insieme alla partecipazione attiva del Comune di Petina e del Servizio Civile, evidenzia quanto sia fondamentale una collaborazione interterritoriale per la salvaguardia del patrimonio carsico. In vista della prossima stagione favorevole, si prevede di organizzare nuovi interventi per completare le attività di pulizia e garantire condizioni ottimali per la tutela di questi ambienti unici.

Puliamo il buio Petina 4Puliamo il buio Petina 3

 

 

 

 

 

 

 

 

  Leggi : 9-10 Novembre 2024 – “Puliamo il Buio” Grotta Milano-Poeta in Petina (SA)9-10 Novembre 2024 – “Puliamo il Buio” Grotta Milano-Poeta in Petina (SA)

relazione a cura di Renato Ricco

Sabato 15 giugno 2024, il Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano (GSAVD), ed in particolare nella figura di Renato Ricco, speleosub, ha effettuato un'immersione esplorativa alla risorgenza di Varco La Peta, situata a 909 metri sul livello del mare, sul monte Cervati, nel comune di Sanza (SA).

Questo tentativo arriva a trentaquattro anni di distanza dai precedenti effettuati da Claudio Giudici e Livio Russo del Circolo Speleologico Romano, i quali descrissero un cunicolo interamente sommerso, di una lunghezza approssimativa di 35 metri, che conduceva ad un ambiente aereo interrotto da una cascata di circa 1,5 metri.

Siamo tornati sul luogo, l’accesso alla risorgenza è ora regolamentato poiché l'acqua viene captata dall'ente gestore Consac per scopi potabili e idrici, il che ha reso necessaria una collaborazione con l'ente per ottenere i permessi di esplorazione. L'ambiente circostante il laghetto della risorgenza si presenta affascinante ma complesso. Attualmente, il laghetto è caratterizzato da un cumulo di ciottoli, formatosi a causa del trasporto e del successivo rilascio di materiale da parte dell'acqua, che ostruisce parzialmente il sifone (foto 1).

Foto 1 laghetto con al fondo la presenza di un cumulo di ciottoli grossolani

Dopo aver fissato la sagola di guida e completato tutte le verifiche di sicurezza, è iniziata l’immersione.

L'acqua del sifone si è rivelata sufficientemente chiara e fresca, con una temperatura misurata di 11°C. Durante l’immersione, dopo una progressione di 5 metri e raggiunta una profondità strumentale di -6,1 metri, è stato riscontrato che il cunicolo è ostruito da materiale detritico di granulometria grossolana. Tale materiale, presente già nel primo ambiente, impedisce attualmente qualsiasi passaggio (foto 2).

Foto 2 Ciottoli che ostruiscono il passaggio del sifone

 

Ancorato a uno spuntone di roccia del soffitto e contrastando il flusso dell'acqua, ho tentato di rimuovere manualmente parte del detrito. Tuttavia, nonostante gli sforzi per allargare la visuale, è risultato evidente che il sifone è quasi interamente ostruito.

Implicazioni e Considerazioni:

L’ostruzione del sifone influisce negativamente, non solo sulla progressione esplorativa, ma anche sul flusso d’acqua in uscita e sulla portata idrica della risorgenza.La presenza di ciottoli a grana grossolana indica che il flusso d'acqua ha abbastanza energia per trasportare materiale pesante, questo potrebbe suggerire che il percorso sotterraneo del corso d'acqua include tratti con corrente abbastanza forte, magari tratti con pendenza significativa e tratti turbolenti. La turbolenza è necessaria per mantenere in sospensione e trasportare ciottoli di dimensioni maggiori. Probabilmente ci sono punti lungo il percorso dove l'energia del flusso diminuisce, permettendo ai ciottoli di depositarsi. Questo suggerisce la presenza di camere o allargamenti lungo il percorso dove l'acqua rallenta e deposita il materiale. La presenza di ciottoli sta anche ad indicare una variabilità stagionale del flusso d'acqua. Durante periodi di piena, il flusso sarebbe abbastanza forte da trasportare i ciottoli, mentre durante periodi di secca, l'energia del flusso diminuisce, permettendo il deposito. Il sistema carsico è dinamico e in continuo cambiamento, possiede un significativo processo di erosione e trasporto all'interno del sistema sotterraneo, che può alterare la morfologia del sifone e dei passaggi adiacenti nel tempo. In sintesi, i cumuli di ciottoli davanti al sifone suggeriscono che il percorso sotterraneo è caratterizzato da un flusso d'acqua energetico e variabile, capace di erodere e trasportare materiale roccioso di dimensioni significative, con possibili tratti di pendenza e turbolenza e la presenza di depositi alluvionali interni.

Prospettive Future:

Considerate le difficoltà incontrate, si sta pianificando un ulteriore tentativo di esplorazione nel periodo autunnale, durante la massima secca. La diminuzione del flusso idrico in quel periodo potrebbe offrire una diversa prospettiva, riducendo il volume d’acqua e, di conseguenza, rendendo possibile una maggiore facilità di passaggio attraverso il sifone.

La risorgenza di Varco La Peta rappresenta un sito di grande interesse speleologico e idrologico. Nonostante gli ostacoli attuali, il GSAVD rimane impegnato nella sua esplorazione, confidando che future condizioni stagionali possano facilitare il passaggio e permettere una più approfondita investigazione del sistema sotterraneo.

PiB_GrottaMilano_nov2024.jpgIl 9 e 10 Novembre il GSAVD con la partecipazione dell’amministrazione comunale di Petina èstato organizzato l’evento “Puliamo il Buio" da svolgere all’interno delle grotte Milano e Poeta.

Puliamo il Buio”, iniziativa legata a Puliamo il Mondo di Legambiente, è proposta sul territorio nazionale dalla Società Speleologica Italiana con l’intendo di segnalare in modo puntuale e dettagliato le situazioni di rischio che si incorre se le grotte vengono utilizzate come discariche.

Il GSAVD insieme a chi ha voglia partecipare intende rimuovere, oltre ai rifiuti che vengono trascinati dalle acque di scorrimento superficiali all’interno della Grotta Milano, anche quelli che si trovano nell’alveo del torrente che viene inghiottito dalla stessa grotta.

Un’occasione per unire le forze nella tutela e nella pulizia del nostro patrimonio carsico e della risorsa idrica, sensibilizzando alla salvaguardia di questi ecosistemi preziosi.

 

sabato 9 novembre

pulizia degli ambienti ipogei da parte degli speleologi

 

domenica 10 novembre

ore 9:00 raccolta rifiuti grotta Milano e torrente

ore 16:00 c/o il Teatro Comunale di Petina presentazione dell PiB, analisi dei rifiuti raccolti e discussione sull'importanza della tutela e della salvaguardia del paesaggio carsico

L'evento è aperto a tutti coloro che vogliono dare il proprio contributo per proteggere l’ambiente ipogeo e le sue acque.

Unisciti a noi per fare la differenza!

Per info sugli appuntamenti:

Simona Cafaro 3205719482 (Cafaro Simona)

Martina Gentilesca 3463260295 (Martina Gentilesca)

Ecco il link dell'articolo  Monte Bulgheria - Il ritorno alla Grotta della Madonna , scritto dal nostro amico Diego Errico, il quale accompagnato da Sergio Morra e dal nostro Gruppo ha condiviso questa attività esplorativa sulla parete del Monte bulgheria. Buona lettura

Grotta della Madonna 1Grotta_della_Madonna_3.jpgGrotta della Madonna 2

 

 

 Grotta della Madonna 4

 

 Si tratta di una grotta esplorata dall'alpinista Pino Tartagni nel 1979 ma della quale non esisteva un rilievo o informazioni sul suo sviluppo o grandezza, per cui si è reso necessario tornarci nuovamente. 

Purtroppo la grotta è un unico cavernone senza prosecuzioni. 

cp1519 ril 1cp1519 ril 2

 

 

 

Chi è online

Abbiamo 21 visitatori e nessun utente online

Cerca nel sito

Links